Home > Rassegna stramba > Le fallacie di Byoblu su Magdi Allam

Le fallacie di Byoblu su Magdi Allam

La volta scorsa ho pubblicato un elenco piccolo ma utile dei principali errori di logica riscontrabili nei dibattiti o sui giornali.

Uno dei più comuni è la cosiddetta “fallacia ad hominem“. La si ha quando si cerca di confutare una tesi mettendo in discussione la persona che la espone anziché ribattendo alle argomentazioni che essa fornisce, oppure quando a scarse argomentazioni si affiancano elementi estranei alla tesi e che riguardano l’aspetto, la personalità, le frequentazioni, le condizioni o i moventi presunti dell’interlocutore.

Un esempio di questa fallacia può essere agevolmente rinvenuto in un recente articolo apparso sul blog di informazione Byoblu.com di Claudio Messora, intitolato Magdi “Cristiano” Allam: tecnicamente “Talebano”.

Il pezzo si apre con un lungo incipit sul fondamentalismo e sull’estremismo religioso e politico, che si chiude con l’esposizione della seguente tesi:

è proprio dall’eterna tensione delle forze di segno opposto, ovvero dalla battaglia multicolore resa possibile dalla diversità di un pensiero variegato e ricco di sfumature, laddove nessuna di queste forze prevalga con la violenza, che nasce la pace, o perlomeno la convivenza più pacifica possibile.

Si introduce poi il vero e proprio ordine del giorno: Magdi Allam. Di lui si parla così:

Magdi “Cristiano” Allam, scrivendo [1] sul Giornale di Feltri e Sallusti, non resiste invece alla tentazione di rovesciare i valori in campo. C’era da giustificare i titoloni che attribuivano alla matrice islamica il duplice attentato di Oslo [2] (poi risultato un’invenzione del tutto cristiana) e così, in barba a qualunque logica [3], Allam identifica nel progredito multiculturalismo norvegese la causa delle azioni di un pazzo intollerante, preda di una reazione allergica alla contaminazione delle razze e delle religioni [le sottolineature e i numeri sono miei, nda].

Non voglio qui avallare né criticare le affermazioni di Allam, ma evidenziare le fallacie presenti nella risposta data da Messora.

Al punto 1 abbiamo un gerundio presente caratterizzato da una certa ambiguità. “Scrivendo” può, infatti, significare sia “per il fatto generico di scrivere sul «Giornale»” sia “per il fatto di aver scritto specificamente ciò di cui ci si accinge a parlare”. Non si tratta, in realtà, di una fallacia logica, ma di un doppio senso che può, in taluni casi, orientare il ragionamento rendendolo pregiudizievole. Si potrebbe, difatti, interpretare l’intera frase arrivando ad affermare che Magdi Allam rovescia i valori in campo per il fatto in sé di scrivere sul «Giornale». Il che quanto meno configurerebbe una fallacia di avvelenamento del pozzo (vedi).

Al punto 2 abbiamo, invece, una chiara fallacia ad hominem indiretta: si presume un movente personale e malizioso alla base dell’accettazione di una tesi, il che già permette di screditare la tesi stessa senza entrarne nel merito. Quello al punto 3 è un errore di linguaggio pregiudizievole. Esso rientra nella categoria delle fallacie di accento, con cui si «mira a screditare la credibilità di ciò che viene nominato, o almeno a metterlo in cattiva luce» [cit. E qui casca l’asino, Cantù 2011]. Si noti qui non solo che il discorso di Messora non è ancora entrato nel merito della tesi di Allam, ma anche che anticipando che quest’ultimo fa un’asserzione «in barba a qualunque logica» si afferma, in sostanza, che non sussiste la necessità di presentare argomentazioni contrarie: tanto quello che ha detto Allam non ha una logica, o se ce l’ha essa non è condivisibile per definizione.

Nel prosieguo dell’articolo si registrano numerose altre fallacie logiche. Vediamole brevemente:

Magdi “Cristiano” Allam è [fallacia ad hominem diretta: si sposta l’attenzione su una qualità personale e assoluta invece di restare nel merito della tesi] dunque “tecnicamente talebano”, perché si limita a cambiare nome al credo che le sue origini gli ispirano senza modificarne la sostanza, ovvero senza rinunciare al fondamentalismo che esclude ogni forma di integrazione e di dialogo, anzi propugnandolo, nell’evidente tentativo di far retrocedere il cristianesimo di centinaia di anni, ai tempi che hanno preceduto l’illuminismo [fallacia ad hominem indiretta: altra ipotesi di movente presunto, non suffragata da una quantità sufficiente di argomenti a favore]. Per questo la sua conversione è simile all’operazione bellica condotta con l’introduzione del cavallo di Troia nella mitica città assediata da Achille [avvelenamento del pozzo: qualunque futura azione o dichiarazione di Allam comunque legata ai ai temi della sua conversione al Cattolicesimo potrà essere interpretata come applicazione di un disegno subdolo]: penetra all’interno delle mura nemiche, renditi famigliare e poi, quando tutti dormono, resi poco circospetti dall’abitudine e dall’inganno di ritenerti uno di loro, sterminali minando nel profondo le loro convinzioni e l’origine di ogni loro valore.

E voi lettori? Avete nel frattempo scovato qualche fallacia logica sui giornali, nei blog o nelle dichiarazioni  di un politico o di un altro personaggio pubblico?

  1. Al momento, non c'è nessun commento.
  1. 31 luglio 2011 alle 15:20

Lascia un commento